martedì 25 settembre 2012

Felicità (a momenti)...

"Cos'è la felicità? Ovviamente è possedere un nuovo telefono..."
Il recente lancio commerciale del nuovo iPhone, corredato da isterismo collettivo, attese spasmodiche, file di aspiranti acquirenti fuori dai negozi (come se ne vedevano in guerra per il pane), spinge a fare alcune considerazioni.
Cosa fa pensare alle persone che l'ennesimo gadget tecnologico possa migliorare così tanto la vita? Era così degradante possederne uno meno moderno? Si ha bisogno di sfoggiare l'ultimo ritrovato in fatto di telefonia per sentirsi accettati (o accettabili)?
Questa non vuole essere una critica al prodotto specifico ma solo una riflessione sull'importanza ricoperta dagli accessori, nelle esistenze di molti individui e sui meccanismi psicologici che spingono questi ultimi a sentirsi infelici, o addirittura inferiori, se non ostentano l'ultimo status symbol che offre il mercato.

Quanto ci si sente euforici dopo un nuovo acquisto? Quando l'auto è nuova non la si userebbe anche per andare in bagno e non la si lava tutte le settimane? Non ci si sorprende a guardare con uno sguardo passionale e un po' ebete da ragazzino innamorato, la nuova "conquista" e non si perde occasione per mostrarla a chiunque?

mercoledì 19 settembre 2012

Essere o Lamentarsi...

Al fine di riprendere il controllo di quanto avviene nella mente e dissolvere circuiti neurali consolidati (che tipicamente tengono in vita vecchi traumi, solite paure, consueti vizi etc.) esiste una pratica, o meglio una non-pratica, tanto efficace quanto sottovalutata da chi non l'ha mai sperimentata: la NON-LAMENTELA.

Se d'inverno ci si lamenta per il freddo e d'estate per il caldo, se il traffico è così disturbante che non si vede l'ora di arrivare sul posto di lavoro per lagnarsi con i colleghi, se tutte le volte che prendiamo la minestra o scotta o è troppo fredda, questo modo di agire può fare miracoli!

La lamentela parte da uno stato emotivo molto spesso pre-esistente alla situazione che spinge l'individuo a dedicarcisi. Se ci si alza con il "piede sbagliato" e il livello di auto-osservazione è così limitato da non rendersene conto,  non si perderà occasione per lamentarsi. Anzi si andrà inconsciamente alla ricerca di motivi di lagnanza o ci si lamenterà di qualcosa che fino al giorno prima non aveva mai rappresentato un problema.

La lamentela, soprattutto quella completamente inutile (Esempio: "Che tempo di merda!") non solo rappresenta uno spreco energetico notevole per se stessi ma è una fonte di disagio per i propri interlocutori. Chi vive nella lamentela trascina dietro a sè  la cosiddetta "nuvola di Fantozzi" e risulta pedante e antipatico agli occhi degli altri, che inizieranno a lamentarsi (sic!) del suo modo di fare.

giovedì 13 settembre 2012

Sensi, Mente, Universo...

Siamo comunemente portati a pensare che il suono sia presente nell'ambiente e che esista a prescindere dalla nostra presenza. In realtà il suono è una sensazione (quindi percepita coi sensi, in questo caso l'udito) di una vibrazione di un corpo in oscillazione.
La vibrazione si propaga nell'aria, raggiunge l'orecchio che traduce le informazioni ricevute in impulsi elettrici che, attraverso il nervo acustico, raggiungono il cervello dove vengono interpretati.
In pratica il suono viene creato nel nostro cervello; la vibrazione propagata nell'aria, da sola, non è sufficiente per creare alcun suono.
Se fossimo dotati di apparati differenti da quello uditivo, il nostro cervello potrebbe fornirci altri  tipi di interpretazione, per esempio visivi, delle stesse vibrazioni (tra l'altro, non sono rare le persone che ascoltando musica "vedono" colori o forme, tale fenomeno di contaminazione sensoriale può coinvolgere anche altri sensi e prende il nome di sinestesia).

Il cervello quindi interpreta i segnali che gli pervengono e addirittura filtra quelli non necessari come i rumori di fondo creati ad esempio da un pc acceso, il rumore di un fiume o del traffico.
Si dice che la musica riempa gli ambienti, in realtà sarebbe più corretto dire che la musica riempa le teste!

venerdì 7 settembre 2012

Le Porte del Cielo...

Estratto dall'edificante e simpatico libro a fumetti "Dice lo Zen" edito da Feltrinelli.
Una raccolta di storie tratte dagli insegnamenti del saggio taoista Chuang Tsu, illustrate da Tsai Chih Chung, un famoso disegnatore orientale di fumetti.

Libri Consigliati:
Dice lo Zen - Tsai Chih Chung [ovviamente!]

martedì 4 settembre 2012

Viso, Muscoli e Tensioni...

Il viso di  un essere umano contiene circa 43 muscoli,  il numero varia da soggetto a soggetto (un interessante studio del 2008, pubblicato su ScienceDaily, ha evidenziato come alcuni individui ne posseggono solo il  60% di quelli conosciuti).
La funzione dei muscoli facciali detti mimici, è di contrarsi o rilassarsi modificando le espressioni del viso a seconda degli stati d'animo. Sono numerosissimi gli studi che trattano la comunicazione non verbale e il riconoscimento delle emozioni degli interlocutori, partendo dalle differenti mimiche facciali. Il viso è  la parte del corpo che più di tutte esterna la personalità e le emozioni. Nell'antica grecia il termine persona (prósōpon) veniva utilizzato per indicare il volto di un individuo ma anche le famose maschere degli attori teatrali.