martedì 23 ottobre 2012

Prendere Appunti...

Dei ricercatori dell'università di Uppsala (Svezia) hanno dimostrato di recente come sia possibile cancellare, fisicamente, delle memorie emotive dal cervello umano [Collegamento].
Durante l'esperimento hanno mostrato una foto neutrale a dei soggetti e contemporaneamente hanno somministrato loro una scossa elettrica.
In seguito, prima che la memoria a corto termine si consolidasse, ad alcuni dei soggetti interessati hanno mostrato ripetutamente la stessa foto, ma questa volta senza lo shock elettrico.
Monitorando le reazioni del cervello con la risonanza magnetica, è stato possibile osservare come, negli individui ai quali era stata rimostrata la foto, la paura della scossa associata scompariva dalla parte del cervello che solitamente memorizza le associazioni emotive, il nucleo dell’amigdala nel lobo temporale.
Gli esperimenti potrebbero aprire nuove e interessanti strade per quanto riguarda la cura di fobie, ansie e stress post-traumatici.
Un simile meccanismo di riproposizione e rielaborazione viene applicato nella moderna psicanalisi. Solitamente il paziente parla del proprio passato e della sua situazione a ruota libera, senza che lo psicanalista interferisca, così da prendere coscienza dei propri problemi con metodo maieutico.
Nel quotidiano, è possibile sfruttare queste tecniche per rielaborare lucidamente la giornata appena trascorsa scrivendo un piccolo diario la sera, prima di coricarsi.
Non è necessario annotare ogni dettaglio ma solo gli eventi che hanno avuto una carica emotiva più evidente. Dei banali litigi con i colleghi, del nervoso a seguito di una brutta notizia ma anche della contentezza derivata da una telefonata di un amico possono essere alcuni esempi.
Ripassare la giornata, scrivendo una lista degli accadimenti che ci hanno turbato o reso felice è un modo di riviverli con minore coinvolgimento emotivo, per conseguire maggior distacco e dare il giusto peso a fatti che, vissuti "in diretta", sono sembrati molto più gravi o importanti di quello che erano realmente.
Bastano poche righe per dare una "ripulita" al cervello prima che associazioni emotive involontarie vengano consolidate e ci si dispone ad una condizione di auto-osservazione e analisi verso se stessi.

Perchè portarci appresso fardelli inutili di cui è meglio liberarsi?
Quante paure, quante insicurezza o rabbia si annidano a nostra insaputa nel nostro subconscio dopo anni di accumulo?

Iniziare ad osservarsi con più metodo e rigore rappresenta un passo importante per riappropiarsi del proprio libero arbitrio, molto spesso limitato da reazioni meccaniche derivate da un passato che nel presente non avrebbe più senso di esistere.

In un periodo (per molti difficile) come questo, un piccolo impegno quotidiano di pochi minuti può togliere al "mondo esterno" una parte considerevole del potere di influenzare i nostri stati d'animo e di conseguenza la qualità della nostra vita.

Libri Consigliati:
Platone è meglio del prozac - Lou Marinoff
Risveglio - Salvatore Brizzi

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.