lunedì 7 gennaio 2013

TV Crimes...

La televisione nasce nella prima metà del secolo scorso e in pochi decenni si diffonde a tal punto di diventare il mezzo di comunicazione di massa più diffuso. E' indubbio e arcinoto che la TV sia utilizzata come mezzo di propaganda, più o meno velata, e coercizione (le ingenti somme che le aziende investono in pubblicità ne sono la prova).
Ma che effetti produce sul cervello di milioni di ignari telespettatori?
L'associazione accademica pediatrica americana (AAP) mette in guardia dall'utilizzo del mezzo televisivo per i bambini, soprattutto di età inferiore a 24 mesi, quando il cevello è in pieno sviluppo. I rischi che si corrono sono molteplici e possono inficiare permanentemente la qualità di vita futura: deficit di attenzione, memoria e apprendimento, deficienze di linguaggio, disturbi del sonno, aggressività, percezione alterata della realtà e difficoltà di socializzazione.

I bambini sono sicuramente più esposti ma anche adulti e, in misura ancora più grave, gli anziani corrono numerosi rischi in dipendenza di quanto tempo passano davanti al televisore.
Il Dr. Aric Sigman, famoso psicologo e autore del libro "Remotely Controlled: How television is damaging our lives", ha condotto svariate ricerche sugli effetti e sui danni che l'utilizzo del mezzo televisivo può portare al cervello e all'organismo.
Uno di questi è il notevole abbassamento della produzione di melatonina, un ormone che regola il ciclo sonno/veglia, i processi di sviluppo e rigenerazione cellulare e svolge una potente funzione antiossidante ed anticancro....

Lo schermo televisivo, in pochi minuti di esposizione, abbassa le frequenze di funzionamento del cervello fino ad una condizione semi-ipnotica (stato Alpha) che è normalmente associata allo stato meditativo o di rilassamento profondo.
I messaggi che vengono recepiti in questo stato risultano più "invadenti", accedono pericolosamente al subconscio, senza il filtro di una coscienza vigile, instillando con maggior potenza messaggi, idee e concetti, riducendo sensibilmente la capacità critiche e di giudizio.
Nello stato di passività, indotto dall'esposizione continuata di immagini televisive, intere aree del cervello
(che verrebbero utilizzate ed allenate svolgendo altre attività come la lettura) vengono "disattivate" riducendo capacità cognitive, di concentrazione ed aumentando considerevolmente il rischio di autismo infantile, Alzheimer ed altre malattie neurodegenerative.
Altri effetti collaterali, emersi da numerose ricerche, sono l'abbassamento del metabolismo a causa di un eccessiva inattività fisica (con conseguenze come l'obesità, problemi cardiaci e diabete), problemi alla vista, disturbi del sonno e dell'appetito.

Come limitare i danni?

- Innanzitutto bisognerebbe evitare di passare troppo tempo davanti alla TV, gli effetti collaterali sono strettamente correlati al numero di ore di esposizione, secondo un'indagine effettuata sulla popolazione inglese, dopo 75 anni di vita ne vengono passati circa 12 davanti a un televisore....

- Guardare solo i programmi di reale interesse evitando di fare zapping e avere cura di abbassare il volume durante le interruzioni pubblicitarie (è noto come le emittenti alzino considerevolmente il volume di uscita durante gli spot).

- Non addormentarsi davanti all'apparecchio televisivo. Al contrario di quanto comunemente si pensa, il sonno in presenza di una TV accesa è molto più leggero e poco ricostituente. Inoltre si continueranno ad immagazzinare informazioni superflue in uno stato di estrema passività.

- Non lasciare la TV accesa se non la si guarda o durante i pasti. Oltre a risparmiare energia elettrica si evitano i sopracitati effetti che soppraggiungono anche se non direttamente coinvolti nell'(in)attività di seguirla.
Da uno studio dell'anno scorso che ha coinvolto l'università della Pennsylvania, di Amsterdam e dell’Iowa è emerso quanto una TV accesa in sottofondo, viene comunque percepita e distoglie attenzione, limita la concentrazione e rallenta i processi di apprendimento.

- Informarsi leggendo giornali o sul web piuttosto che seguire TG o talk show che, oltre a fornire un'informazione spesso faziosa  e incompleta, accentuano le tragicità delle notizie, contribuendo non poco a  creare pessimismo ed altre emozioni negative che si riflettono nella vita degli spettatori.
Non di rado persone che smettono di guardare telegiornali, percepiscono una maggiore propensione all'ottimismo e all'autostima, provare almeno una settimana per credere!
Da considerare anche che per apprendere le stesse notizie che vengono divulgate in 30 minuti di telegiornale, bastano al massimo 5 minuti su un qualsiasi giornale web dove, per lo meno, il lettore si trova in una condizione molto meno passiva.

- Evitare di parcheggiare i figli davanti alla TV, piuttosto coinvolgerli in attività creative, all'aria aperta e con coetanei.

- Cercare di mantenere un'attenzione cosciente su di Sè mentre si è esposti alla TV, un aiuto può essere quello di aprire e chiudere le dita della mano, maneggiare coscientemente anelli o bracciali o ancora meglio praticare la respirazione consapevole (vedi post).


Per approfondimenti:

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