giovedì 13 settembre 2012

Sensi, Mente, Universo...

Siamo comunemente portati a pensare che il suono sia presente nell'ambiente e che esista a prescindere dalla nostra presenza. In realtà il suono è una sensazione (quindi percepita coi sensi, in questo caso l'udito) di una vibrazione di un corpo in oscillazione.
La vibrazione si propaga nell'aria, raggiunge l'orecchio che traduce le informazioni ricevute in impulsi elettrici che, attraverso il nervo acustico, raggiungono il cervello dove vengono interpretati.
In pratica il suono viene creato nel nostro cervello; la vibrazione propagata nell'aria, da sola, non è sufficiente per creare alcun suono.
Se fossimo dotati di apparati differenti da quello uditivo, il nostro cervello potrebbe fornirci altri  tipi di interpretazione, per esempio visivi, delle stesse vibrazioni (tra l'altro, non sono rare le persone che ascoltando musica "vedono" colori o forme, tale fenomeno di contaminazione sensoriale può coinvolgere anche altri sensi e prende il nome di sinestesia).

Il cervello quindi interpreta i segnali che gli pervengono e addirittura filtra quelli non necessari come i rumori di fondo creati ad esempio da un pc acceso, il rumore di un fiume o del traffico.
Si dice che la musica riempa gli ambienti, in realtà sarebbe più corretto dire che la musica riempa le teste!


Lo stesso meccanismo vale ovviamente per tutti gli altri sensi, il cervello crea la "sua" realtà in base alle informazioni ricevute dai nervi e dai vari apparati. Ognuno di noi quindi percepisce una realtà soggettiva che può essere simile a quella degli altri individui ma non è la stessa.
 Inoltre le re-azioni che abbiamo a seguito dell'interpretazione mentale della realtà (eventi, situazioni etc.) sono differenti per ogni individuo.
Ad esempio, se un gruppo di persone vede un cane per strada, a qualcuno può sorgere tenerezza, ad altri paura, altri potrebbero anche non notarlo e così via...

Dell'universo, che normalmente si pensa oggettivo e immutabile, ne si ha solo una percezione soggettiva, filtrata dai sensi e re-interpretata dalla mente.

Ma come funziona la mente?
Molte tradizioni di ricerca spirituale di tutto il mondo e di qualsiasi epoca e, non ultima, la psicologia, descrivono il funzionamento della mente, con approcci e parole differenti, ma sostanzialmente con le stesse conclusioni:

esiste una parte della mente detta superficiale o razionale e un'altra parte detta profonda o intuitiva. e corrispondono rispettivamente all'emisfero sinistro e a quello destro del cervello.

La prima è influenzata dal passato, dalle aspettative future, dalle paure e dagli attaccamenti, ragiona in termini di guadagno e perdita, dialoga constantemente con se stessa, giudica e divide (giusto/sbagliato, bello/brutto...), mantiene vivi traumi e sofferenza indugiando in vecchi pensieri, è manipolabile (lo sanno bene i pubblicitari) e il suo funzionamento, nella quasi totalità degli essere umani, è pressochè continuo e inarrestabile (nello stato di veglia).

La seconda è molto più silenzionsa (al punto che molti ne percepiscono i segnali solo in particolari condizioni ad esempio dopo forti choc emozionali in cui la controparte razionale collassa), non è influenzata dal pensiero del passato e dai suoi traumi e non usa il futuro come via di fuga dal presente. E' sede dell'intuizione, vive ed esprime solo il momento attuale, l'adesso, il Qui e Ora.

La neuroscienziata americana Jill Bolte Taylor, è stata colpita da un ictus nell'emisfero sinistro che le ha provocato un grave danno cerebrale. La sua guarigione è durata 8 anni, nei quali ha potuto osservare, con la curiosità e le competenze di  un neuroscienziato, i cambiamenti sensazionali che da subito si sono manifestati nella sua vita. I resoconti di questa esperienza sono descritti nel libro "La scoperta del giardino della mente", vi invito a guardare alcune sue conferenze.

«La Mente Intuitiva è un Dono Sacro e la Mente Razionale è un fedele servo.
Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il Dono.»
(Albert Einstein) 

La mente razionale è un magnifico strumento, essenziale nella vita di chiunque, il problema è che attualmente sul pianeta terra sono in pochi quelli che la sanno usare e molti quelli che ne vengono usati. I risultati sono sotto gli occhi di tutti...
Nei momenti di crisi o sofferenza, la mente razionale produce pensieri con una violenza paragonabile a un mare agitato e, se si è identificati con essa, ci si sente come una barchetta a remi completamente in balia delle onde.
Al contrario, nei momenti di calma (molto rari oggigiorno) la mente si placa e produce pensieri con meno intensità...
Basterebbe fare un po' di pratica nell'auto-osservare i propri processi mentali e le emozioni, senza con-fonderci con essi. Con l'allenamento si creerebbe il necessario distacco per rimanere saldi e centrati su di sè, persino nelle situazioni difficili. Si accederebbe maggiormente all'intuizione, si coglierebbe meglio la realtà e ci si adatterebbe ad essa con flessibilità, sangue freddo e prontezza d'animo.

La pratica meditativa è un valido se non essenziale aiuto per imparare ad auto-osservarsi ma è necessario farlo anche sul campo di battaglia della vita quotidiana: sul lavoro, nel traffico, in palestra, a scuola o al bar...

«Se si capisce il motivo per cui si soffre, l'effetto del senso del dovere è di risvegliare lo sforzo di estinguere il pensiero di sè con mente genuina e coraggiosa.» (Suzuki Shosan, Samurai e maestro Zen)

«Non chi vince mille volte mille uomini in battaglia, ma colui che conquista la propria mente è un vero vincitore» (Buddha)


Video consigliati: 

Libri consigliati:
La mente del Samurai - Thomas Cleary
La scoperta del giardino della mente - Jill Bolte Taylor
La via del Guerriero di Pace - Dan Millman

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